Pensavate che fossero passati di moda? Vi siete sbagliati!
Ideati nel 1996 da Satoshi Tajiri, i Pokemon sono tornati alla conquista del mondo
e a quanto pare ci stanno proprio riuscendo. In poco più di sette giorni, l’App è riuscita a diventare il più grande videogioco mobile della storia degli Stati Uniti, con circa 21 milioni di utenti attivi al giorno, che restano connessi più a lungo rispetto a chi entra su Facebook.
Ma qual è il segreto che ha permesso a Nintendo di incassare già quasi 2 milioni di dollari al giorno?
“A livello tecnologico non c’è nulla di nuovo, non si sono inventati nulla che non si sia già visto negli ultimi sei anni. Niantic ha usato lo stesso sistema di Ingress, che ha avuto un discreto successo: qui funziona il brand, è come fare ora un gioco della Disney, ci giocherebbero i bambini ma anche i 30enni che sono cresciuti con quei film. E’ una combinazione perfetta tra franchise e tecnologia”, ha spiegato a LaPresse Vincenzo Lettera, redattore di Multiplayer.it, portale online di videogiochi, vera e propria ‘Bibbia’ per i gamer italiani. “Alcuni si lamentano delle meccaniche superficiali, ma il gioco dev’essere veloce e intuitivo, non puoi ‘battagliare’ per 5 minuti, basta le geolocalizzazione e il gioco è fatto”.
Dal mondo beauty fino ad arrivare a quello del fashion, tutto sembra essere stato viralizzato da questo tormentone digitale, una realtà aumentata allegra ed ultra colorata. La moda ispirazione Pokemon Go lancia sorprendenti campagne pubblicitarie che accostano celebri casa di moda ai simpatici personaggi del cartone animato; da Lanvin a Gucci, Prada a Louis Vuitton e Alexander Wang è tutto un susseguirsi di immagini con Pikachu, Squirtle, Bulbasaur e Jigglypuff che incredibilmente fanno “stile”.
Mania o trend del momento della durata di una stagione estiva? Su questo non so dare risposta, certamente un fenomeno lente di ingrandimento di questa società 2.0, tra realtà aumentate, amori virtuali, 30 enni nostalgici degli anni ’90….in questo scenario, i Pokemon hanno conquistato la moda. Ricordiamoci però che la vita…..anche se spesso passata sui social e circondata ovunque dal digital….non è un game.