Vorrei aprire un negozio: un negozio di parole

“Il potere delle parole: perchè sceglierle con attenzione e come influenzano la realtà”.

Negli anni della formazione scolastica alcune parole e concetti sono passati in modo parziale o peggio “usate” o “abusate”. Purtroppo non capita spesso di riorientarsi nel cammino della conoscenza partendo da punti di riferimento chiari, soprattutto quando le parole e i concetti sono usati in modo equivoco o parziale, nessuno a mio avviso può sottrarsi alla responsabilità di chiarirne significato e senso.

Noi stessi non siamo ben consci della molteplicità di sensi, spesso in parte sovrapposti, che prendono le parole che usiamo nel parlare quotidiano.

Per approfondire l’argomento bisogna partire dal presupposto che le cose e le parole possano essere caricate dal punto di vista energetico.

Facciamo l’esempio della parola Abracadabra:

La formula magica “Abracadabra”usata nei film Disney, ha un’origine ben più remota e affascinante. Si ritiene che derivi dall’aramaico Avrah KaDabra’, il cui significato è ‘Io creerò come parlo’o dall’ebraico ha-bĕrakāh dabĕrāh ossia “pronunciare la benedizione”.

 

Abracadabra è stata molto utilizzata per aprire porte “chiuse” e si è pertanto caricata di un’energia collettiva atta ad attirare circostanze favorevoli. Perlomeno così sembra. La teoria è la stessa dei mantra, parole e suoni che, ripetuti un tot di volte, agiscono su di noi in modi diversi, per esempio aiutandoci a riequilibrare il corpo emozionale, ad aprire alcuni Chakra, a riconnetterci con la nostra vera essenza e via dicendo. In questo modo si capisce perché la parola era usata in senso magico.

Noi siamo abituati a questa esistenza e a questo mondo, non ne sappiamo più vedere le ombre, il dualismo e ci vuole un’apertura di coscienza straordinaria per scoprire i significati delle cose ordinarie.

Quello che voglio dire è che la parola è naturalmente un significante che contiene un significato. Lo contiene nel senso e nella misura di una corretta interpretazione: per esempio alla parola “casa” corrisponde per tutti l’oggetto casa. Che poi ognuno di noi visualizzerà un tipo di casa diversa è chiaro anche questo.

Ma uscendo da una visione profana di ascoltatore che interpreta la parola solo in base al suo livello di conoscenza, si pone la difficoltà della interpretazione del vero “senso nascosto”, perché lo dobbiamo cercare molto lontano dal significato usuale moderno delle parole e spesso solo dopo molti lunghi giri possiamo riconoscere l’interpretazione, se mai la si trova, come molto vicina a quella che abbiamo cercato.

Ogni parola che pronunciamo è la connessione diretta fra il pensiero e il piano fisico

È un vero e proprio proclama, perchè quando dichiariamo qualcosa, stiamo portando pensieri caricati dall’intenzione, sotto forma di onde sonore direttamente sul piano fisico e materiale. In pratica stiamo dando forma al vuoto. È doveroso dunque porre attenzione sulle parole che scegliamo di utilizzare per esprimere concetti potenzianti che tendano a generare emozioni positive, produttive. L’uso inconsapevole di parole o affermazioni può portarci verso stati poco utili, per questo motivo è necessario imparare a conoscere gli effetti delle parole in noi.

In molti discorsi si estende la definizione di natura fino a indicare il modo di essere di ogni esistente, quale gli compete fin dalla sua origine. Intesa in questo modo, la natura coincide praticamente con ciò che in filosofia si chiama essenza. Ecco che si spiega perché diciamo che i denti cresciuti in bocca a un essere umano sono ‘naturali’: sono una caratteristica propria di qualunque individuo umano integro e sano.

 

POESIA

Vorrei aprire un negozio: un negozio di parole.

Un negozio dove ognuno che ne avesse bisogno

potrebbe venire a prendersi la parola giusta,

quella che cercava e non trovava.

E io gliela offrirei.

Le parole non sarebbero in vendita.

Io le donerei o le presterei

se servissero per una volta sola.

Le riparerei con amore

quando fossero state troppo usate o maltrattate.

Darei loro un soffio di vita quando stessero per morire.

Me ne occuperei.

(Anna Barcelona)